Olio su tavola, prima metà del XVI secolo
L’opera è stata studiata da G. Quintavalle, dopo il restauro del 1959 ed ha una buona bibliografia. Giustamente collocata nell’ambito della pittura modenese del primo cinquecento, di recente, Alfonso Garuti, l’avvicina agli affreschi del locale oratorio di San Rocco che il carpigano Saccaccino dipinse nel 1535. Per il marcato chiaroscuro, l’acceso cromatismo e la solenne architettura dello sfondo può considerarsi di questo autore.